PITTURA

I miei quadri si riferiscono all’aspetto concettuale dell’opera, ossia a come questa viene percepita dallo spirito. La parte razionale dell’individuo coglie il concetto. Questo, una volta filtrato dallo spirito, viene tradotto in forma e fissato in maniera immutabile sulla tavola. Niente di più si trova in essa che la geometrizzazione di un concetto accolto nello spirito e da questo tradotto in pittura.
In un secondo momento, tale concetto viene ascoltato ed elaborato nell’anima. Questa, per sua natura, reagisce attraverso delle emozioni. L’energia impiegata al fine di catalizzare e sintetizzare la duplice azione del concetto e del sentimento danno origine all’opera musicale.
L’opera musicale, generatasi dalla formalizzazione di un concetto, aggiunge a quest’ultimo la capacità di riprodurre l’emozione che lo stesso genera. L’opera musicale apre le porte del cuore e guida l’ascoltatore alla conoscenza di sentimenti ultrasensibili che il comune linguaggio, creato dall’uomo per descrivere il mondo terreno, non può spiegare. L’opera pittorica indica all’ascoltatore i binari attraverso i quali il sentimento si deve dirigere. La forma guida il sentimento alla scoperta dell’archetipo dal quale l’artista ha tratto ispirazione.
Partendo dal concetto (Tesi) e facendo seguire a questo il sentimento (Antitesi), l’artista riesce a creare un’opera tale che consenta all’uomo di progredire nella conoscenza di ciò che il linguaggio comune non può ancora rivelargli.
L’opera così creata, data dall’unione di musica e colore, sarà dunque il veicolo necessario per il ritorno all’archetipo dal quale è stata generata.

OMAGGIO A KANDINSKY


Opera fonocromatica costituita dall’unione di quadri e musica. All’opera pittorica qui presente si aggiunge una partitura per chitarra e quartetto d’archi ed una scenografia costituita da luci rosse, blu e gialle. Quest’opera nasce dalla necessità interiore di esprimere sentimenti che possano sinteticamente scaturire dall’ascolto di un brano musicale e dalla carica emotivo-spirituale che una forma e un colore possono trasmettere, una volta che questi siano stati messi su un quadro. Lo scopo è quello di mettere in evidenza, non solo il suono interiore di ogni singolo colore attraverso la sua stesura sulla tavola, ma di dar voce sonora alla sua materia, attraverso gli strumenti musicali, creando, per lo spettatore, un gioco visivo e uditivo che porti a una percezione plurisensoriale degli elementi trattati.

CANONI


Studi sulla divisione regolare di un piano.

4 MOVIMENTI


Opera pittorica associata alla partitura “Quattro Aforismi”. I pittogrammi sono diventati fonte di ispirazione per un breve brano, composto da quattro frammenti musicali, distinti ma al tempo stesso complementari, che si susseguono in modo circolare dando vita ad discorso di senso compiuto.

EUD EIRES


Opera fonocromatica costituita dall’unione di quadro e musica. Il quadro rappresenta la struttura formale e la fonte tematica dell’omonimo brano per tre chitarre.

FRACTAL

Questo quadro può essere assimilato alla struttura di un pezzo minimalista. Due note, il Do e il Fa, danno vita ad una struttura che da semplice diventa sempre più complessa. Si passa così dalle due note fondamentali ai loro sottomultipli, ossia ai loro armonici fondamentali.
Più il modulo iniziale si rimpicciolisce, più la struttura diventa complessa. Più armonici si generano, più si amplia il materiale sonoro utilizzato. La figura iniziale moltiplica se stessa in una germinazione continua e tendenzialmente infinita creando ritmi sempre differenti. Solo il limite del quadro e l’impossibilità pratica di poter tecnicamente proseguire l’opera frena la sua moltiplicazione esponenziale. Allo stesso modo la struttura musicale si espande dando vita a sovrapposizioni tematiche e a combinazioni poliritmiche differenti e tendenzialmente infinite. Solo la necessità di dover inquadrare l’opera in uno spazio temporale determina la necessità di limitare il numero delle combinazioni possibili. Ma non è detto che la partitura non possa sopperire a questa esigenza facendo in modo che la scrittura musicale determini di volta in volta un’esecuzione differente.
Ecco che il quadro si trasforma in un'opera in continua evoluzione e la musica si presta a spiegarne l’essenza di per sè infinita. Musica e pittura convergono ancora una volta nell’intento di spiegare e di rendere emozionalmente esperibile l’archetipo che le ha generate. Marco De Biasi - 7 Dicembre 2006

CHITARRE FONOCROMATICHE

HIPNOSIS


PORTA INTERDIMENSIONALE

COMBINAZIONE RITMICA

CUORE SONORO

IL POETA

''Se fossi un vero poeta potrei cantare la vita di questo istante
e sciogliere il sapore di un bacio in un verso d’amore
raccogliere i petali di un fiore per ornare il tuo sorriso
dare ad ogni stella un nome e a te il nome di una stella

riuscirei a vedere il grande nel piccolo e il più piccolo nell’infinitamente piccolo
così che il piccolo diventerebbe grande e il grande infinitamente grande

saprei mescolare i mali della mia vita in un bicchier di vino
per poi berlo con quel po’ di amaro che lascia un buon sapore in bocca
e come un giocoliere raccoglierei ciò che di me ho lasciato nel mondo alla rinfusa
per farlo girare
pesarlo e dargli un senso di equilibrio

ma sono solo un uomo che ama la sua musa
e confuso e malinconico si aggira tra la nebbia del mare
in una notte di eclissi di luna
cercando parole e versi che la faranno innamorare''

LA VITA UMANA


Quest’opera rappresenta quattro stati costitutivi di ogni esistenza umana attraverso un linguaggio simbolico creato con semplici elementi geometrici (sette cerchi, una corona circolare e un arco di cerchio) che di volta in volta prendono forme differenti. La croce rappresenta le difficoltà che ogni uomo deve affrontare nel corso della sua esistenza. La croce si trova sulla Terra (arco di cerchio), sopra la terra sta il cielo e al suo interno Dio. Il cordone ombelicale è quell’elemento che collega l’uomo alla Grande Madre. Il Rimbalzo rappresenta la casualità con cui l’uomo deve costantemente confrontarsi. La nave è simbolo del viaggio che ognuno di noi deve compiere. Nel quadro è rappresentata la prua di una nave che taglia l'onda.

LABIRINTO


Il quadrato magico diventa l’espediente attraverso il quale creare strutture cromatiche seriali.

MEDITAZIONI


2 o 3 dimensioni?
Cerco la possibilità di organizzare lo spazio in modo tale che la bidimensionalità e la tridimensionalità nascano non tanto da un particolare effetto prospettico, quanto piuttosto dalla volontà di mettersi in relazione con la figura che si ha di fronte. Questa dovrà trovarsi a metà strada tra la 2° e la 3° dimensione, in modo tale che l’individuo decida a quale di queste essa appartenga, non essendo propria, di fatto, nè della prima, nè della seconda.
Affinchè ciò accada è necessario mettere in relazione il concetto di spazio con quello di tempo, inteso come momento necessario al fine di meditare intorno alla dimensione in cui si colloca la figura che stiamo osservando.
Chiamo dunque queste opere MEDITAZIONI perchè il loro scopo è quello di indurre a meditare intorno alla relazione che intercorre e correla lo spazio con il tempo. Mentre le figure vivono nello spazio, il suono vive nel tempo. È possibile creare effetti bidimensionali e tridimensionali dal punto di vista sonoro? Quando questo si verifica? Quali relazioni si possono stabilire tra una figura che non occupa una precisa dimensione spaziale e una partitura che deve esprimere questo concetto? La musica dovrà essere scritta in maniera tale da creare una certa differenza tra espansione frontale e penetrazione orizzontale del suono. Il suono occupa sia il tempo che lo spazio. Il primo evento è svincolato dal secondo quando le note scorrono senza enfasi, piatte e naturali, senza coinvolgimenti emotivi, descrivendo linee e piani che giacciono tutti su una sola dimensione: quella della frontalità del suono. Il secondo evento si genera quando le note, acquistando corpo, pathos e profondità, conquistano lo spazio, rendendolo parte del tempo.
Dall’ascolto si potrà così meditare sul senso del suono in relazione allo spazio e non solo in relazione al tempo e potremo così chiederci in quale dimensione esso si trovi: se in quella che temporalmente ci fa fruire dell’evento musicale a livello solamente uditivo, o in quella che spazialmente ci fa vivere il suono come momento di piena partecipazione, sia uditiva che corporeo-spirituale.
Il suono si impossessa dello spazio e le figure si muovono nel tempo. Le due dimensioni, (suono/forma o spazio/tempo) si trasformano correndo l’una verso l’altra senza però mai raggiungersi e diventando così altro da sè: una dimensione nuova che esiste solamente in quanto intuita, poichè meditata.

OPTICAL TWINS

CARTESIO


In queste opere gli assi cartesiani vengono utilizzati per dare origine a forme illusoriamente prospettiche, giocando su concetti spazio temporali che si trovano a cavallo tra la seconda e la terza dimensione. In particolare “Il confine dello spazio e del tempo ed il suo doppio” è un opera fonocromatica associata al “Concerto per tre chitarre e orchestra”.

CONI D'OMBRA


RAPPORTI ARMONICI CROMOFONICI


Il quadro è la rappresentazione cromatica delle scale fonocromatiche (cioè date dall’associazione di suoni e colori) ottenute seguendo il cerchio cromatico di Itten.

SPAZI INTERDIMENSIONALI

IPNOSI


Manoscritto artistico dell’omonimo brano.

HIC ET NUNC


Per la spiegazione dell’opera si rimanda all’apposita pagina .